Gomma: storia, tipi (naturale/sintetica) e proprietà uniche

Gomma storia e origine

La gomma: storia, proprietà uniche e il dualismo tra origine naturale e sintetica.

La gomma è un materiale elastico, resistente e flessibile. Il nome inglese della gomma, rubber, deriva da Joseph Priestley, lo scopritore dell’ossigeno, che nel 1820 scoprì che la gomma funzionava molto meglio per cancellare (to rub) i segni della matita rispetto alla mollica del pane, che veniva comunemente usata all’epoca per questo scopo.

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La “scoperta” della gomma risale al XVI secolo, quando i primi esploratori europei giunsero nel nuovo mondo trovarono gli indigeni dell’America centrale che giocavano con delle palle di gomma, fatte con un lattice essiccato proveniente dall’incisione della corteccia di certi alberi. Questi alberi erano chiamati «hhévé» o «Cau-uchu» che significa «legno che trasuda». Gli indigeni si costruivano anche scarpe, bottiglie, cappelli, ed altri articoli in gomma.                                                                                                                                                              Nel 1839 Charles Goodyear, scopre la vulcanizzazione, aprendo una svolta decisiva nello sviluppo dell’industria della gomma. Nel 1844 ne prese il brevetto nei termini di un trattamento termico della gomma con zolfo. Nel 1872 nascono le prime grosse industrie del settore: a Milano la Pirelli, ed in Germania la Continental e la Metzler; mentre nel 1888 Dunlop, in Inghilterra, brevetta il pnenumatico.

La gomma può avere due diverse origini: naturale o sintetica.
La gomma naturale si ottiene dal lattice, che è un’emulsione complessa di caucciù in acqua. Vi si possono trovare, inoltre, alcaloidi, proteine, enzimi, idrocarburi e altre sostanze a seconda della specie o dell'individuo vegetale che lo secerne. Le migliori e più pregiate qualità di lattice naturale si estraggono dall' Hevea brasiliensis nelle foreste tropicali asiatiche, Malesia e Sri Lanka in particolare.                                                La gomma sintetica, invece, viene prodotta in laboratorio a partire dal petrolio. È stata sviluppata nel corso del Novecento, soprattutto durante la Seconda Guerra Mondiale, quando c’era bisogno di molta gomma e non bastava quella naturale. Esistono diversi tipi di gomma sintetica, ognuno con caratteristiche specifiche a seconda dell’uso a cui è destinato.

L’esperienza quotidiana insegna che i materiali chiamati comunemente gomme sono caratteristici per il fatto di possedere due tipiche proprietà: la prima è la capacità di subire grandissime deformazioni senza arrivare a rottura, al punto da poter raggiungere sotto carico delle lunghezze anche 10 volte superiori a quelle possedute in assenza di carico. La seconda è la capacità di recuperare spontaneamente e rapidamente una dimensione quasi identica a quella originaria quando il carico viene eliminato.

Tutti gli articoli a base di gomma sono formati essenzialmente da mescole in cui la ‘gomma greggia’, sia essa di origine naturale o sintetica, costituisce una matrice nella quale si trovano allo stato di dispersione o di soluzione varie altre sostanze denominate ‘ingredienti’.  In una mescola possono essere presenti uno o più elastomeri, purché compatibili tra di loro, e un numero di ingredienti diversi variabile da poche unità sino ad una ventina circa per ogni mescola; tutto questo, perché analogamente a quanto avviene nella preparazione di una ricetta alimentare, (pane, pizza, torta, crostata…) ogni ingrediente ha una funzione specifica per conferire al nostro prodotto le caratteristiche tecniche che vogliamo ottenere: adesività del crudo, viscosità, velocità di vulcanizzazione, durezza, carico di rottura, riscaldamento per isteresi, vita a flessione, impermeabilità ai gas, resistenza elettrica, resistenza agli agenti atmosferici, resistenza all’ossidazione, all’ozono, alla luce, resistenza all’abrasione, alle alte ed alle basse temperature, resistenza agli acidi ed alle basi, resistenza agli olii ed agli idrocarburi.

Ricapitolando, possiamo dire che, dalla sua scoperta ancestrale nelle Americhe fino alle moderne innovazioni industriali, la gomma si è dimostrata un materiale di importanza cruciale per lo sviluppo della tecnologia e della vita quotidiana.
La svolta della vulcanizzazione di Charles Goodyear ha trasformato un semplice lattice naturale in un elastomero con capacità di recupero e resistenza straordinarie, aprendo la strada a settori chiave come quello dei pneumatici.
Oggi, il dualismo tra l'origine naturale (dal lattice dell'Hevea brasiliensis) e la produzione sintetica (derivata dal petrolio, fondamentale in periodi di alta domanda come le guerre mondiali) garantisce una fornitura costante e specializzata. Le sue proprietà uniche, come la capacità di subire enormi deformazioni e tornare alla forma originale (elasticità), unite alla possibilità di personalizzare le mescole con numerosi ingredienti, rendono la gomma insostituibile.
In sintesi, la gomma non è solo un materiale, ma il risultato di un percorso storico e scientifico che continua a evolvere, adattandosi a infinite applicazioni e sfide tecniche.

 

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